In Sicilia esiste un uomo che puoi incontrare al bar, alla fermata dell’autobus o mentre fai la spesa al supermercato. Solo che, a differenza di chiunque altro, è riconosciuto come patrimonio immateriale della Regione Siciliana, insieme all’opera dei pupi per intenderci. Cosa vuol dire?
Ce lo ha spiegato proprio lui, Alfio Patti, noto come l’Aedo dell’Etna, perché da oltre 40 anni si occupa di promuovere il patrimonio siciliano nel mondo. “La Regione Siciliana ha istituito il REIS, ovvero il registro delle eredità immateriali diviso in 3 elenchi il primo riguarda le festività particolari, il secondo gli immobili storici e il terzo le persone come me, che hanno messo a disposizione la propria esistenza per la promozione e divulgazione della cultura e dell’identità siciliana”. E sul dialetto a scuola? “A proposito del reinserimento del dialetto a scuola, penso che sia dovuto al fenomeno della risorgenza, ovvero il risveglio dell’interesse verso il “siciliano” nei giovani che lo identificano non come lingua madre, bensì come lingua complementare all’italiano stesso”.